1941
Allestisce la sua prima personale alla Bottega degli Artisti di Corrente. Espone quindici oli presentati in catalogo da Elio Vittorini, che scrive: “…dedizione mistica. E gli viene dal sangue: bisogno di frugare, scavare nel mondo, sudando anche sangue stesso, per strappargli grida di colore. Mai un pittore giovane dei nostri tempi è stato fin dal principio così deciso nel bisogno di ottenere dal colore e solo dal colore un risultato di profondità…Gli ultimi paesaggi di Cassinari sono opere che già possono prendere posto nella storia dell’arte italiana contemporanea…Una grazia gli ha perforato le mani…” In autunno partecipa al “III Premio Bergamo” e vince 2500 lire con il ritratto di Rosa Birolli, conosciuto come Ritratto di Rosetta. Questo dipinto segna un punto di svolta verso una pittura dai toni meno accesi e dal disegno più rigoroso, come sottolineerà anche Guttuso nel 1972 (Mestiere di Pittore).
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